Poter affermare che siamo tra i chirurghi estetici migliori del mondo, può sembrare superbo ma non e cosi perché nello specifico degli interventi multipli anni di pratica operatoria specifica ci permettono di ripeterlo in completa sicurezza.

Investimenti continua ricerca volta al perfezionamento, la stima dei colleghi che sempre di livello preferiscono compiere un massimo due interventi di chirurgia estetica alla volta e che ci riconoscono lo stato di riconosciuti esperti in procedimenti di chirurgia estetica multipli.

Essere tra i chirurghi estetici migliori del mondo presuppone dieci anni di equipe fissa creata mattoncino su mattoncino per la specificità degli interventi combinati.

La scelta della clinica, per poter affermare che siamo tra i chirurghi estetici migliori del mondo fa effettuata scegliendo la struttura di un livello superiore la clinica dove noi effettuiamo i procedimenti chirurgici http://clinicaadventista.com.ar/ la clinica come e di dominio pubblico è tra le prime 5 in ARGENTINA.

Essere riconosciuti tra i migliori chirurghi estetici tra i migliori del mondo presuppone anche i migliori anestesisti lavoriamo solo ed esclusivamente con operatori dell'anestesia nostri cioè dieci anni insieme che conoscono nello specifico, tutti i percorsi di anestesiologia per gli interventi chirurgici sia singoli ma con particolare attenzione agli interventi multipli.

L'Assistenza e l'equipe per essere riconosciuti tra i migliori del mondo devono garantire assistenza costante un alloggio con igiene assoluta e un contatto sempre e comunque con il paziente.

Il Primario Professor Pavani non apprezzerà quest'articolo ha sempre ripetuto che lui opera e che non ama questi discorsi che a suo parere sempre sono esagerati ma dedichiamo a lui queste righe perché realmente gli studi effettuati con chirurghi della scuola californiana per il lifting della scuola brasiliana per il corpo e la capacita di elaborare tecniche proprie come quella anti contrattura capsulare lo pongono al vertice con migliori chirurghi del mondo.

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