La chirurgia all’estero contro la chirurgia all’estero. Sembra uno scioglilingua, però è ciò che pensiamo. E’ inutile andare all’estero in strutture piccole che mirano ad attirare il paziente e che operano con chirurghi sconosciuti. Da nove anni nel settore abbiamo notato che i fatti sono questi: il novanta per cento dei centri all’estero è costituito da centri “low cost” anche al loro paese i pazienti frequentano strutture a basso costo.
In percentuali superiori al settanta per cento i centri di chirurgia all’estero compiono procedimenti chirurgici in strutture piccole ed una in particolare si vanta di essere quasi familiare. Alcune strutture sostengono che il loro primario è tra i primi cento al mondo ma se chiedi interventi complicati non li eseguono, oppure dividono il procedimento chirurgico in tempi diversi. In Italia esistono chirurghi che applicano prezzi concorrenziali e non serve andare all’estero: Esistono, infatti, strutture, nella penisola mediterranea, che con qualche migliaio di euro in più, rispetto all’estero, fanno esattamente quello che offre la più economica struttura di chirurgia d’oltreconfine.
A Milano, la capitale economica italiana, una mastoplastica additiva si può effettuare a quindicimila come a tremila cinquecento euro. Il settanta per cento delle strutture che offrono chirurgia all’estero non ha chirurghi di riferimento in Italia e del trenta per cento restante la maggioranza dei medici che ti visita lo fa in modo veloce e superficiale ed, in caso di complicanze, ti dicono di tornare da chi ti ha operato. Molti dei chirurghi Italiani criticano la scelta di andare all’estero perché effettivamente la qualità è scarsa. In rete potete trovare testimonianze dei dottori Lorenzetti e Campiglio che esprimono in modo chiaro e corretto la loro, valida, opinione sulla chirurgia nei paesi terzi ed all’estero in generale.
Allora perché prendere in considerazione l’idea di andare ad operarsi all’estero ed in special modo da noi in Argentina a 13.000 kilometri da casa? Semplice per pagare ciò che in Italia pagheresti diecimila euro mentre qui lo paghi cinquemila. Noi abbiamo un solo chirurgo di riferimento, il Prof. PAVANI, assistito dal collega ed aiuto, Dott PREVOSTI, chirurghi di vaglia internazionale che operano da ben dieci anni assieme. La clinica deve avere, ed ha: sala di emergenza con alta tecnologia fondamentale, laboratorio interno con disponibilità immediata di risultato di analisi necessarie, unità coronarica. Un cardiologo, poi, è sempre presente durante le operazioni.
Esiste anche una struttura interna dedicata alla pulizia al limite del maniacale mentre l’anestesista, che è parte integrante dell’equipe, non è un pinco pallino qualunque. Altresì la strumentista, parte dell’equipe, non è la prima libera disponibile ma una professionista esperta del settore. In più SALUS alle le pazienti, che viaggiano sole e senza accompagnatore, offre senza costi aggiuntivi un’infermiera dell’equipe che affianca tutta la notte la paziente. Non abbiamo intenzione di spaventare nessuno ed anche se i più sosteranno di andare a fare un intervento di chirurgia estetica e non un trapianto cardiaco ricordiamo che pur di intervento chirurgico si tratta, Sotto lineiamo quindi che tutte le precauzioni possibili vengono prese in considerazione e che, qualsiasi cosa possa accadere, immediatamente tutta la struttura è preparata al meglio.
Tutti i chirurghi che ci seguono sono, poi, veri amici che ricevono i nostri pazienti, per i controlli, come se fossero loro clienti personali. Nel nostro sito leggerete poco sul turismo in Argentina ché noi facciamo chirurgia non agenzia di viaggi anche se, di certo, non appena il primario ci fornisce la sua autorizzazione comunicheremo, a chi di dovere, tutte le informazioni affinché una paziente conosca e ami Buenos Aires. Ma prima la chirurgia, poi il turismo.
In conclusione considerare la chirurgia all’estero solo dal punto di vista economico è come dire che Gianni Agnelli si curava il cuore in Texas per risparmiare.